10 Ott Infortuni nella danza: come trattare l’urgenza?
A tutti è capitato almeno una volta di atterrare male da un salto durante una lezione, o peggio, durante un’attività totalmente diversa dalla danza, cadere male sulla caviglia e capire che qualcosa è davvero è andato storto.
Elenchiamo alcuni piccoli accorgimenti che possono davvero fare la differenza nella durata di interruzione dall’attività e che ti possono riportare prima in sala a danzare!
1. Respirare
- Non appena si cade a terra, si avverte il dolore e lo shock dell’incidente ci fa accelerare il battito del cuore. Più veloce batte il cuore più l’infiammazione ed il gonfiore aumentano e noi vogliamo minimizzarlo più che possiamo. Si può pensare che non ci sia nulla da fare per questo fenomeno, ma non è così!
- Concentrati sul respiro, chiudendo gli occhi cercando di isoarti da qualsiasi cosa ci sia attorno. Concentrati sul battito del cuore e cerca di capire se puoi rallentarlo.
- E’ una buona idea praticare questo semplice esercizio a casa in modo da renderlo man mano più naturale per eventuali occasioni di emergenza come un infortunio.
2. Non fare l’eroe
- Di solito, la prima cosa che ci viene da fare dopo una caduta accidentale, è rialzarsi velocemente e continuare a danzare: durante la caduta è come se subissimo uno shock, pertanto, l’adrenalina ha un picco nel nostro sistema simpatico (adrenalina: ormone coinvolto nelle situazioni stressanti che ci permette di reagire). Continuare a danzare su una caviglia appena infortunata, vuol dire instabilità, con il rischio di infortunarci ancora una volta!
- Fermati, calmati e controlla che tutto funzioni prima di riprendere la lezione con sicurezza.
- Una delle ragioni per cui molti danzatori o allievi rientrano velocemente è per paura che gli insegnanti pensino che vogliono saltare una parte di lezione o prendendosi tempo: sbagliato! Gli insegnanti gradiscono di più che si controlli la propria salute e si possa proseguire con sicurezza per proseguire!
3.Valutare il danno
- Verifica cosa sia realmente accaduto e decidi quale sia il seguente step: per esempio, se si tratta della caviglia si può iniziare cercando di muovere con cautela il piede puntandolo o flettendo e delicatamente dentro e fuori, per capire se fa male e quanto.
- In questo momento è importante che sia TU a muovere la tua caviglia e non farlo fare da altri, per capire davvero quali siano le strutture e quanto danneggiate.
- Se si tratta di una frattura o un infortunio che coinvolge l’osso, solitamente si tratta di un dolore profondo e molto acuto: in questo caso, devi interrompere qualsiasi cosa, immobilizzarlo e applicare ghiaccio per prevenire ulteriori danni. Se si tratta, invece, di legamenti proverai dolore in particolari direzioni di movimento e farà male anche quando altri svolgono passivamente il movimento sulla tua caviglia nelle stesse direzioni. Se si tratta di un muscolo, sentirai dolore quando tu compi il movimento attivamente, ma non quando altri ti muovono.
4. R.I.C.E.
- R.I.C.E. è l’acronimo per RIPOSO, GHIACCIO, COMPRESSIONE ed ELEVAZIONE – in inglese (rest, ice, compression, elevation). È fondamentale, inizialmente, aiutare a ridurre il gonfiore: ricorda che il gonfiore è un processo naturale designato a condurre sangue nella parte infortunata per la guarigione .Tuttavia, non si vuole che si accumuli eccessivo versamento perché questo potrebbe diventare “stagnante” e dunque interferire con la successiva guarigione e trattamento.
R- RIPOSO – NON continuare a camminare o danzare fino a che fa male!
I- GHIACCIO – Importante applicarlo correttamente: molte persone usano tanto ghiaccio e lo applicano, dimenticandosene per ore. Applica una borsa del ghiaccio (gel o cubetti) per 10/20 minuti, poi toglilo per altri 20 minuti e continua ad alternare più che puoi durante le prime 24/48 ore (almeno 3 volte/dì).
C- COMPRESSIONE – Applicare un bendaggio senza stringere troppo: osserva sempre le dita dei piedi per controllare se non diventano blu o bianche!
E- ELEVAZIONE – Se si tratta di un piede, è sufficiente tenerlo più alto della zona inguinale: in modo da aiutare il sistema linfatico a condurre fluidi verso i linfonodi maggiori e ridurre, quindi, il gonfiore.
5. Cerca un aiuto professionale
- Anche se pensi che si tratti di una “normale” distorsione o un “normale” infortunio, è importante assicurarsi che si tratti veramente di una lesione semplice e che si imposti, al più presto, un trattamento e un piano di recupero corretto. Ci sono molte condizioni che possono rendere un trauma apparentemente semplice, molto complesso e scoprirlo dopo settimane dall’esordio, prolunga tutto l’iter di recupero.
- Rivolgiti ad un operatore specializzato al più presto per poter essere indirizzato al meglio!
6. Ascolta i consigli
- Se il terapista chiede di fare o non fare alcune cose, piuttosto ponete più domande o se pensate che esagererete con l’attività, ditelo sinceramente, in modo che il terapista vi possa fare almeno un bendaggio funzionale o applicare un tape in modo da prevenire ulteriori danni!
- Essere sinceri con il terapista può soltanto aiutarti di più!